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12.4.2013 – Presentazione del libro “LE NOSTRE BRACCIA” di Andrea Staid

Presentazione e discussione del libro LE NOSTRE BRACCIA  presso il Csoa il Molino

Meticciato e antropologia delle nuove schiavitù

Non esiste una purezza originaria, siamo tutti meticci.
Dalla prefazione di Bruno Barba

Le nostre braccia al lavoro. Le braccia dei migranti che formano le fila dei nuovi schiavi, non sono semplicemente i cardini sui cui poggia il benessere delle società privilegiate. Sono ossa e muscoli di africani, sudamericani, asiatici, sono nervi e cervelli di donne e uomini che viaggiano per cambiare la loro vita. Le barriere vengono aggirate, gli ostacoli rimossi a fatica, gli individui s’incontrano e si mescolano in una babele di lingue e culture. Il meticciato è l’elemento fondamentale per oltrepassare la nozione stessa di identità, la principale minaccia che si contrappone alla riscoperta della ricchezza delle differenze. In un mondo scosso da tensioni epocali, l’impatto di questo fenomeno è crescente, studiarne le dinamiche significa comprendere le crisi e le possibilità della civiltà contemporanea in cui, mai come adesso, è necessario il dialogo, l’apertura allo scambio, l’interazione positiva, il cambiamento.
Attraverso l’analisi antropologica Andrea Staid decostruisce il modello multiculturale caro ai media progressisti (o presunti tali), verificando le proprie tesi in decine di interviste a lavoratori migranti da cui sono stati selezionati ed elaborati i racconti più significativi di muratori, badanti, manovali, contadini e attivisti politici.

Serata con Andrea Staid

Renato Curcio: Respinti sulla strada

Venerdì 29 ottobre al CS()A Il Molino la Cooperativa Sensibili alle foglie ha presentato:

RESPINTI SULLA STRADA
La migrazione ipermoderna di minorenni e ragazzi stranieri, a cura di Renato Curcio

Decisi a farsi valere in un Paese che li respinge, minorenni e ragazzi
stranieri che vivono sulla strada a Milano e in altre metropoli europee
raccontano le strategie iper rmoderne che consentono loro di sopravvivere
e riflettono sul loro impatto con le istituzioni italiane ponendoci una
domanda dirompente: di chi è la Terra?


.

Sensibili alle foglie è una cooperativa di produzione e lavoro, ma è
anzitutto un modo di guardare, un modo di cercare, un modo di porre domande sui vissuti… e sui dispositivi all’opera nelle istituzioni…
sull’immaginario, sulle risposte adattative e sulle risorse creative delle
persone che le attraversano… Perché se l’uomo vuole essere soggetto, attore cosciente della sua storia deve analizzare le istituzioni dalle quali dipende, quelle che lo attraversano, e trovare nell’azione di gruppo una via di uscita all’atomizzazione burocratica della quale è vittima.

CR – Renato Curcio – Le mappe culturali del razzismo

Venerdì 18 settembre 2009, presso il csoa il Molino di Lugano, all’interno della rassegna libri “Caratteri resistenti“, Renato Curcio, per la cooperativa di produzione e lavoro Sensibili alle foglie, ricostruisce le mappe culturali del razzismo elaborate nel XIX e XX secolo nella cultura italiana.
Prima dell’intervento di Sensibili alle foglie, presentazione della mostra sulla repressione sui migranti e lancio del corteo del 24 ottobre a Chiasso contro le politiche securitarie e la repressione dei migranti.

Parte 1: Presentazione mostra e lancio corteo

Parte 2: Discussione conclusiva

Parte 3: Presentazione mostra e lancio corteo

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Renato Curcio: il tragitto del razzismo italiano

Rassegna Tra i Monti – Val d’Intelvi – Rifugio San Colonno – 18 luglio 2009

Renato Curcio: il tragitto del razzismo italiano
A partire da tre libri che “Sensibili alle foglie” ha pubblicato (I dannati del lavoro, Cheja Celen, La difesa della razza) vengono ricostruite le mappe culturali del razzismo elaborate durante il regime fascista e mostrati i paesaggi che le fanno vivere nel nostro presente come forme “naturalizzate”.

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Registrazione a cura di Scatola Nera Contenitore Multimediale

Zurigo: diritto di restare, ora!

Il 19 dicembre 2008 circa 150 tra "sans-papiers" e attivisti hanno occupato la chiesa del predicatore (predigerkirche) di zurigo per due settimane. portavano la richiesta di un una modifica umana al regolamento di legge sui cosiddetti ”casi di rigore”, la revoca del divieto di lavoro per coloro a cui viene negato l’asilo politico e la regolarizzazione dello status di residenti per tutti i sans-papiers. ora è uscito un film di 30 minuti sull’occupazione della chiesa.

 


nel 2007 e nel 2008 il diritto d’asilo in svizzera ha subito diversi inasprimenti. ora tutti quelli a cui viene negata l’accoglienza possono vedersi esclusi anche dall’assistenza pubblica. ormai hanno diritto solamente ad aiuti di tipo emergenziale, della cui valutazione, definizione e modalità debbono occuparsi i cantoni. nel cantone zurigo le persone che rientrano in tale provvedimento debbono cavarsela con 60 franchi svizzeri a settimana (ca. 38 euro), elargiti in forma di buoni acquisto della catena di supermercati migros. alcuni vengono anche costretti a trasferirsi settimanalmente dalle loro sistemazioni d’emergenza (centri di accoglienza emergenziali).

anche nella politica dei cosiddetti “casi di rigore” zurigo non conosce alcuna pietà. il regolamento dei “casi di rigore” permette infatti a persone irregolari, che vivono in svizzera da almeno 5 anni e si sono integrate con un certo successo, di presentare istanza per la concessione di un alloggio. gli uffici cantonali per l’immigrazione verificano le istanze e possono poi inoltrarle all’ufficio federale della migrazione (UFM). tuttavia il cantone zurigo per approvare tali istanze richiede dei requisiti particolarmente severi, ed in tutto il 2008 non ha inoltrato alcuna singola istanza all’UFM.

nell’ambito della campagna „diritto di restare per tutti“ (bleiberecht für alle) già nel 2007 era stata occupata per breve tempo una chiesa di zurigo. nello scorso anno ci sono state numerose azioni di protesta. ma poiché nulla è cambiato nelle politiche di asilo del cantone zurigo, gli attivisti hanno deciso a fine 2008 l’occupazione della chiesa del predicatore.

il film rappresenta un documentario dell’occupazione e da voce ai sans-papiers colpiti dai decreti ed agli attivisti, che spiegano le problematiche esistenti, le loro richieste e descrivono diversi aspetti dell’occupazione. richiedono un incontro con il dipartimento della migrazione di zurigo e condannano la situazione politica attuale.

il film, della durata di 30 minuti, è il risultato della collaborazione tra diversi attivisti di a-films, bleiberecht bern, bleiberecht zürich e solidarité sans frontières.

Cretas, autogestione nella spagna repubblicana

Presentazione del libro delle Edizioni la Baronata, che ha avuto luogo al Museo d’arte di Mendrisio con Claudio Venza, docente di storia della Spagna contemporanea all’Università di Trieste e Encarnita e Renato Simoni.

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Storie Basche, presentazione di Angelo Miotto

L’intervento di Angelo Miotto, giornalista di Radio Popolare di Milano che presenterà il suo libro Storie Basche uscito nel 2005 per NDA Edizioni.

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La presentazione si è tenuta venerdì 28 aprile nella fiasketteria del Centro Sociale Autogestito Il Molino di Lugano

Situazione del popolo kurdo in Turchia e Iraq (2006)

L’intervento di un militante della comunità kurda ticino sulla sitazione del popolo Kurdo in Turchia e in Iraq, a pochi giorni dallâannuncio della ripresa della lotta armata.

La presentazione si è tenuta sabato 29 aprile 06 nella fiasketteria del Centro Sociale Autogestito Il Molino di Lugano

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

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Marta ed Enrique: una tragedia evitabile

Video di Ursula Rampoldi dedicato alle mobilitazioni in Ticino che si sono svolte dopo l’evitabile morte di Marta ed Enrique, due giovani equadoriani morti nel loro furgone in un’area di sosta del bellinzonese.

 

Solidarietà con i migranti e repressione

Il 31 gennaio 2004 è la data proclamata al Forum Sociale Europeo di Parigi come giornata di lotta, durante la quale, l’Europa clandestina scenderà in piazza chiedendo la chiusura dei centri di detenzione, per la regolarizzazione di tutti i migranti in Europa e per il riconoscimento del diritto d’asilo.

Data la situazine disumana in cui sono costretti a vivere gli Equadoriani presenti in Ticino, la solidarietà popolare si è fatta sentire, e numerosi privati hanno ospitato o aiutato con modalità diverse gli equadoregni che trovavano per strada. La signora Karin Wirtz verrà prossimamente processata per aver ospitato in casa propria un gruppo di ecuadoriani senza permesso di soggiorno. Rischia una pena di 15 giorni di prigione e il pagamento di 200 franchi per spese giudiziarie. 

Il 29 4 2004 si è svolto a Bellinzona il processo a Karin Witzig, nel primo pomeriggio il giudice ha pronunciato, con visibile imbarazzo la sentenza: condannata per lieve infrazione alla legge sull’immigrazione clandestina (altre info).

Karin prima della sentenza

Il commento di Alex del MdSV

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