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23 marzo 2013 – Iniziativa SpazioEdo – Serata sul movimento NO MUOS

Iniziativa che ha avuto luogo presso il CSOA il MOLINO di Lugano.

Una serata con Pippo Gurrieri per raccontare la resistenza e la dignità del popolo siciliano  alla grande opera militare devastante e nociva, per rilanciare ogni lotta contro grandi opere e saccheggio dei territori.

Ancora una volta, le lotte e le mobilitazioni dal basso sparigliano le carte di potentati economici e governance militari!

Il MUOS  (Mobile User Objective System) è un imponente impianto di radiotrasmissione militare, testa di ponte tecnologica per le nuove guerre “umanitarie” e per il monitoraggio dei confini della Fortezza Europa. Un dispositivo militare, una macchina da guerra oltremodo nociva per la salute dei viventi e devastante per il territorio siciliano e per l’ambiente.

Come in Val Susa o a Notre Dame des Landes, la mobilitazione in prima persona delle popolazioni, senza intermediazioni partitiche, senza iniziative referendarie e senza deleghe, rappresenta la sola arma in difesa della Terra e di chi la abita.

Ascolta la presentazione!

Renato Curcio: Respinti sulla strada

Venerdì 29 ottobre al CS()A Il Molino la Cooperativa Sensibili alle foglie ha presentato:

RESPINTI SULLA STRADA
La migrazione ipermoderna di minorenni e ragazzi stranieri, a cura di Renato Curcio

Decisi a farsi valere in un Paese che li respinge, minorenni e ragazzi
stranieri che vivono sulla strada a Milano e in altre metropoli europee
raccontano le strategie iper rmoderne che consentono loro di sopravvivere
e riflettono sul loro impatto con le istituzioni italiane ponendoci una
domanda dirompente: di chi è la Terra?


.

Sensibili alle foglie è una cooperativa di produzione e lavoro, ma è
anzitutto un modo di guardare, un modo di cercare, un modo di porre domande sui vissuti… e sui dispositivi all’opera nelle istituzioni…
sull’immaginario, sulle risposte adattative e sulle risorse creative delle
persone che le attraversano… Perché se l’uomo vuole essere soggetto, attore cosciente della sua storia deve analizzare le istituzioni dalle quali dipende, quelle che lo attraversano, e trovare nell’azione di gruppo una via di uscita all’atomizzazione burocratica della quale è vittima.

LIP – Controllo dell’informazione e degli utenti

Seconda serata del LIP al CSOA il Molino, Vecna racconta del cambiamento del controllo dell’informazione e della comunicazione nell’ere digitale. 

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Scarica il pdf con le slide presentate da Vecna 

Il sito di Vecna

Il dibattito pubblico sostiene assurde incongruenze quando si parla di controllo e diritti online. Perché questa confusione? Internet rappresenza la prima rete globale ed è basata su protocolli aperti, due aspetti fondamentali di questa rete che sconvolgono qualunque assunzione in tema di sicurezza che sia stata fatta su altre reti di comunicazioni (televisiva, telefonica, postale). Si analizzerano queste differenze con un linguaggio poco tecnico, e saran raccontate le incarnazioni sofware, di servizio e di cronaca a sostegno di queste tesi.

Assistiamo gradualmente alla promulgazione di leggi, diffusione di software e consolidamente dell’idea che essere controllati da un’entità fidata (di solito, lo stato) possa renderci piu’ sicuri.Ma la sicurezza, cos’è? Una percezione.Da dove deriva questa percezione? Dai media.I media quindi influenzano la percezione e la richiesta di sicurezza? Internet ha sconvolto l’altrimenti consolidato sistema di mass-media, rendendo ogni persona potenzialmente un emittente autorevole e dallagrande audience. Che reazioni ha scatenato questo evento? Il diritto alla libertà di parola è stato tenuta come riferimento o altre cose sono state anteposte ad esso? quali risposte tecnologiche hanno dimostratoche l’informazione non può essere fermata? Il peer to peer si può considerare la massima espressione di libertà di parola?

E come questa percezione di sicurezza viene soddisfatta? con il controllo.

Ma il controllo è davvero la risposta necessaria? Quali possono essere gli effetti positivi e quali negativi?

Può funzionare in tutti i casi? Le reti telefoniche, televisive, postali, per decenni sono stata controllate erano caratterizzate dall’essere geograficamente circoscritte, funzionare tramite protocolli proprietari (cioè, l’utilizzatore non poteva modificare il proprio strumento di comunicazione). Queste peculiarità presenti nelle reti a comunicazione "vecchio stile" sono necessarie perché il controllo di unaterza parte possa prendere luogo. In Internet questo non è più vero, e l’effetto del controllo può solo avere effetto sugli utenti che non sanno, o non si interessano a proteggersi.

Oibò, la legge è uguale per tutti, ma gli strumenti che ha la legge hanno effetto solo su chi non ha le conoscenze o i soldi per impedirlo?

Il discorso pubblico è altrettanto confuso… Quando strumenti di protezione vengono associati alla criminalità prendono un’accezione negativa, quando vengono descritti come necessari alla comunità birmana,iraniana e tibetana per comunicare al di fuori del loro regime oppressore prendono la forma di tecnologie della salvezza. La tecnologia è neutrale? Cos’è realmente in grado di fare? Sposta semplicemente il livello di potere del controllo dagli stati ai singoli player privati o ci sono forme in cui il potere del controllo viene precluso a priori?

Lassù qualcuno ti guarda – videosorveglianza a Lugano

Nel febbraio 2008 grazie al workshop proposto dal collettivo di indymedia svizzera italiana e Jilt ci si è ritrovati per un workshop di editing video con strumenti aperti (Cinelerra). L’idea era quella di riproporre l’esperimento di "Flaneur", il video opensource sulla videosorveglianza girato a Bologna usando però l’imponente sistema di controllo video luganese.

La realizzazione di un video di questo tipo è abbastanza semplice: è necessario seguire una persona che cammina per le strade della città, riprendendola dal punto di vista delle videocamere di sorveglianza. Per raggiungere le camere eravamo dotati di una scala in alluminio da appoggiare alle pareti o ai pali su cui sono montate.

Guarda il video ad una qualità più alta qui

LIP – Privacy e pubblicazione online nell’era del web 2.0

Internet nell’era del web 2.0, soluzioni per evitare questioni spiacevoli

Prima serata del LIP 2.0, tenutasi al CSOA il Molino di Lugano mercoledì 30 settembre 2009 da Jilt

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Nella societa’ del controllo in cui viviamo gli strumenti che il web 2.0 ci mette a disposizione rischiano di essere un’arma a doppio taglio per la nostra privacy, gia’ brutalmente frustrata dalla presenza di telecamere di sicurezza pubbliche e private che ci riprendono in ogni luogo. Quali sono i diritti che noi abbiamo sulle nostre immagini registrate dalla telecamere di sicurezza ed arriveremo al valore che puo’ e deve avere il rispetto della privacy e la sua valorizzazione in ambiti quali quelli dei social network?

Quali sono le metodologie piu’ diffuse per coprire le facce nei video, con riferimento in particolare alle manifestazioni pubbliche e alla salvaguardia della liberta’ d’espressione.

Video mostrati: Videosorveglianza a Lugano

Bologna 

Euro 08 tra polizia e repressione

Podcast della puntata della trasmissione Maldestra, osservatorio su estrema destra e repressione, andata in onda martedì 24 giugno 2008 sulle frequenze di Radio Onda Rossa.
All’interno della puntata, dal titolo Euro08 tra polizia e repressione, collegamento con il Ticino e presentazione di euro08.noblogs.org: diario/blog e contenitore collettivo di riflessioni, articoli di giornale, testimonianze, materiali multimediali rispetto alla repressione, alla limitazione dei diritti e non solo, riguardo ad Euro08.

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Lassù qualcuno ti guarda – videosorveglianza a Lugano

Nel febbraio 2008 ci si è ritrovati per il workshop di editing video, organizzato da indymedia. L’idea era quella di riproporre l’esperimento di "Flaneur", il video opensource sulla videosorveglianza girato a Bologna usando però l’imponente sistema di controllo video luganese.

 

 

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La realizzazione di un video di questo tipo è abbastanza semplice: è necessario seguire una persona che cammina per le strade della città, riprendendola dal punto di vista delle videocamere di sorveglianza. Per raggiungere le camere eravamo dotati di una scala in alluminio da appoggiare alle pareti o ai pali su cui sono montate. 

 Sembra facile, ma nelle poche ore di ripresa abbiamo dovuto confrontarci e litigare con un sacco di persone…

1) Prima ancora di cominciare, mentre ci preparavamo a girare la sequenza in piazza indipendenza, dal punto di vista delle camere di sorveglianza del Casinò siamo stati bloccati dalla loro "Security". Che in malo modo, minacciando di chiamare la polizia, ci ha obbligati a cancellare il girato della camera che riprendeva la realizzazione del video. Dopo lunghe insistenze e dopo aver promesso di non riprendere nessun cliente o numero di targa dei giocatori d’azzardo abbiamo potuto registrare le nostre immagini.

2) Il secondo problema lo abbiamo avuto con la gerente del McDonald’s, a cui abbiamo chiesto di poter appoggiare la scala fra i tavolini videosorvegliati del "fast food".

3) Abbiamo potuto proseguire tranquillamente fino in piazza riforma, dove siamo stati fermati dall’inamovibile e storica poliziotta della comunale luganese. Le abbiamo spiegato il nostro progetto e si è sentita in obbligo di chiamare due suoi colleghi spiegando al telefono "stanno facendo un video per cancellare le facce". Ci spiega che solo i turisti possono filmare in giro per la città, ma che noi non siamo turisti e quindi non possiamo continuare a riprendere. I due colleghi sono un po’ più assennati, ci controllano i documenti, ci invitano a non far male a nessuno con la scala e ci permettono di continuare con il nostro lavoro.

Altrimenti il lavoro è andato bene, buona partecipazione e parecchio interesse!

 

  

il punto di vista di una camera di sorveglianza 

 

Tratto da indymedia (grazie a leo!) mettiamo qui a disposizione una piccola raccolta di links con tutorials, guide e approfondimenti sul workshop sull’editing di video tenuto dal 15 al 17 febbraio 2008 al CSOA il Molino di Lugano:

– Matteo Pasquinelli (a cura di), Media Activism. Strategia e pratiche della comunicazione indipendente, DeriveApprodi. Libro sul mediattivismo, dove l’autore tra le varie cose, porta diversi esempi di "comunicazione dal basso" spiegando il concetto di media tattici. Il libro è liberamente scaricabile dal sito di rekombinant.

– Breve corso sul linguaggio cinematografico a cura di R. del Ponte

– Manuale ufficiale di Cinelerra [inglese – francese]

– Altri utili approfondimenti su Cinelerra

– Tutorial per creare maschere ed oscurare i volti con cinelerra e altri 3 software, a cura di jilt[italiano – inglese]
 

– Manuale sull’acquisizione video da telecamera con Kino

 – Guida all’installazione di Cinelerra su Ubuntu 

 

 

una telecamera che sorveglia piazza riforma a Lugano 

Con la migrazione di questo blog su wordpress, alcune cose hanno smesso di funzionare. Stiamo lavorando per ristabilire l'ordine naturale delle cose. Abbiate pazienza o dateci una mano!

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