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Una storia sbagliata

Un cortometraggio tikino in cui si incrocia la storia di Giangiacomo Feltrinelli (l’editore ritrovato morto mentre stava preparando un’azione di sabotaggio ai piedi di un traliccio a segrate), Pasternak lo scrittore russo boicottato dal governo comunista e pubblicato per la prima in Italia da Feltrinelli e le vicende di un giovane militante ecologista che si prepara ad un’azione esplosiva in una delle nostre valli.

Il cortometraggio, di Micha Dalcol, è dedicato a Silvia, Costa e Billi, da troppi mesi imprigionati nelle galere elvetiche per con l’accusa di possesso, trasporto e tentato uso di materiale esplodente e di voler attaccare un centro IBM in costruzione che si sarebbe occupato di nanotecnologie.

Il corto è stato girato nel corso del mese di ottobre 2010 in Val di Blenio, in occasione di un weekend creativo dell’associazione www.tikino.ch

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La canzone del maggio – videoclip sul CSOA il Molino

Sulla canzone "La domenica delle salme" di Fabrizio de André alcune immagini d’archivio sulla storia del CSOA il Molino. Cortometraggio realizzato da Ursula Rampoldi per tikinò (febbraio 2010).

canzone del maggio per il molino from ushi on Vimeo.

 

Lassù qualcuno ti guarda – videosorveglianza a Lugano

Nel febbraio 2008 grazie al workshop proposto dal collettivo di indymedia svizzera italiana e Jilt ci si è ritrovati per un workshop di editing video con strumenti aperti (Cinelerra). L’idea era quella di riproporre l’esperimento di "Flaneur", il video opensource sulla videosorveglianza girato a Bologna usando però l’imponente sistema di controllo video luganese.

La realizzazione di un video di questo tipo è abbastanza semplice: è necessario seguire una persona che cammina per le strade della città, riprendendola dal punto di vista delle videocamere di sorveglianza. Per raggiungere le camere eravamo dotati di una scala in alluminio da appoggiare alle pareti o ai pali su cui sono montate.

Guarda il video ad una qualità più alta qui

CineMolino: una sala che r-esiste

Realizzato da Olmo Cerri in collaborazione con Ludovica Muller e il gruppo Cinema del CSOA il Molino – A partire dal 12 ottobre 2006, data dell’occupazione dei Molino Bernasconi da parte di collettivi autonomi giovanili, Lugano si ritrova con un’esperienza di autogesione socioculturale con cui confrontarsi. 

 

Guarda il video in altri formati o scaricalo da archive.org 

All’interno dei tre spazi occupati dal Molino (oltre ai Molino Bernasconi di Viganello, anche il grotto al Maglio di Canobbio e l’ex macello pubblico luganese) si sono sviluppate esperienze diverse legate al cinema. Proiezioni piu’ o meno estemporanee agli inizi per arrivare al giorno d’oggi con una sala cinema, seppur attrezzata e confortevole, molto particolare. Nel documentario, arricchito da immagini video provenienti dagli archivi del centro si ripercorre la storia dell’autogestione a Lugano attraverso le forme che la sala cinema del centro ha preso con il passare degli anni. Si ricordano aneddoti divertenti e si spiegano le modalita’ organizzative che questo cinema "resistente" si e’ dato per funzionare muovendosi ai margini della cultura ufficiale. 

Maggiori informazioni

 

Zurigo: diritto di restare, ora!

Il 19 dicembre 2008 circa 150 tra "sans-papiers" e attivisti hanno occupato la chiesa del predicatore (predigerkirche) di zurigo per due settimane. portavano la richiesta di un una modifica umana al regolamento di legge sui cosiddetti ”casi di rigore”, la revoca del divieto di lavoro per coloro a cui viene negato l’asilo politico e la regolarizzazione dello status di residenti per tutti i sans-papiers. ora è uscito un film di 30 minuti sull’occupazione della chiesa.

 


nel 2007 e nel 2008 il diritto d’asilo in svizzera ha subito diversi inasprimenti. ora tutti quelli a cui viene negata l’accoglienza possono vedersi esclusi anche dall’assistenza pubblica. ormai hanno diritto solamente ad aiuti di tipo emergenziale, della cui valutazione, definizione e modalità debbono occuparsi i cantoni. nel cantone zurigo le persone che rientrano in tale provvedimento debbono cavarsela con 60 franchi svizzeri a settimana (ca. 38 euro), elargiti in forma di buoni acquisto della catena di supermercati migros. alcuni vengono anche costretti a trasferirsi settimanalmente dalle loro sistemazioni d’emergenza (centri di accoglienza emergenziali).

anche nella politica dei cosiddetti “casi di rigore” zurigo non conosce alcuna pietà. il regolamento dei “casi di rigore” permette infatti a persone irregolari, che vivono in svizzera da almeno 5 anni e si sono integrate con un certo successo, di presentare istanza per la concessione di un alloggio. gli uffici cantonali per l’immigrazione verificano le istanze e possono poi inoltrarle all’ufficio federale della migrazione (UFM). tuttavia il cantone zurigo per approvare tali istanze richiede dei requisiti particolarmente severi, ed in tutto il 2008 non ha inoltrato alcuna singola istanza all’UFM.

nell’ambito della campagna „diritto di restare per tutti“ (bleiberecht für alle) già nel 2007 era stata occupata per breve tempo una chiesa di zurigo. nello scorso anno ci sono state numerose azioni di protesta. ma poiché nulla è cambiato nelle politiche di asilo del cantone zurigo, gli attivisti hanno deciso a fine 2008 l’occupazione della chiesa del predicatore.

il film rappresenta un documentario dell’occupazione e da voce ai sans-papiers colpiti dai decreti ed agli attivisti, che spiegano le problematiche esistenti, le loro richieste e descrivono diversi aspetti dell’occupazione. richiedono un incontro con il dipartimento della migrazione di zurigo e condannano la situazione politica attuale.

il film, della durata di 30 minuti, è il risultato della collaborazione tra diversi attivisti di a-films, bleiberecht bern, bleiberecht zürich e solidarité sans frontières.

Storia del CSOA il Molino

Alcune immagini delle varie sedi del CSOA il Molino, centro sociale occupato e autogestito di Lugano (Svizzera). Video realizzato in occasione dell’entrata del centro negli spazi dell’ex macello comunale.

 

Wef 2000, materiali preparatori

Documenti e strategie preparatorie per le protesto contro il wef di Davos

 

Marta ed Enrique: una tragedia evitabile

Video di Ursula Rampoldi dedicato alle mobilitazioni in Ticino che si sono svolte dopo l’evitabile morte di Marta ed Enrique, due giovani equadoriani morti nel loro furgone in un’area di sosta del bellinzonese.

 

Un teschio gigante sopra a Davos

Oggi (31.1.09) a Davos (CH), in un prato sopra al Congress Haus è apparso un teschio con la scritta WEF al suo interno. Il teschio, visibile dal paese e da chilometri di distanza ricorda ai potenti del mondo riuniti nel villaggio grigionese, pochi metri più sotto, le mortifere responsabilità  delle loro decisioni.

 


Il teschio è apparso attorno alle 15’00 e al calar del sole era ancora visibile.

Wipe out Wef. Non ci fermerete!

Video e immagini a cura di indymedia

 

 

Lassù qualcuno ti guarda – videosorveglianza a Lugano

Nel febbraio 2008 ci si è ritrovati per il workshop di editing video, organizzato da indymedia. L’idea era quella di riproporre l’esperimento di "Flaneur", il video opensource sulla videosorveglianza girato a Bologna usando però l’imponente sistema di controllo video luganese.

 

 

Scarica il video in altri formati

La realizzazione di un video di questo tipo è abbastanza semplice: è necessario seguire una persona che cammina per le strade della città, riprendendola dal punto di vista delle videocamere di sorveglianza. Per raggiungere le camere eravamo dotati di una scala in alluminio da appoggiare alle pareti o ai pali su cui sono montate. 

 Sembra facile, ma nelle poche ore di ripresa abbiamo dovuto confrontarci e litigare con un sacco di persone…

1) Prima ancora di cominciare, mentre ci preparavamo a girare la sequenza in piazza indipendenza, dal punto di vista delle camere di sorveglianza del Casinò siamo stati bloccati dalla loro "Security". Che in malo modo, minacciando di chiamare la polizia, ci ha obbligati a cancellare il girato della camera che riprendeva la realizzazione del video. Dopo lunghe insistenze e dopo aver promesso di non riprendere nessun cliente o numero di targa dei giocatori d’azzardo abbiamo potuto registrare le nostre immagini.

2) Il secondo problema lo abbiamo avuto con la gerente del McDonald’s, a cui abbiamo chiesto di poter appoggiare la scala fra i tavolini videosorvegliati del "fast food".

3) Abbiamo potuto proseguire tranquillamente fino in piazza riforma, dove siamo stati fermati dall’inamovibile e storica poliziotta della comunale luganese. Le abbiamo spiegato il nostro progetto e si è sentita in obbligo di chiamare due suoi colleghi spiegando al telefono "stanno facendo un video per cancellare le facce". Ci spiega che solo i turisti possono filmare in giro per la città, ma che noi non siamo turisti e quindi non possiamo continuare a riprendere. I due colleghi sono un po’ più assennati, ci controllano i documenti, ci invitano a non far male a nessuno con la scala e ci permettono di continuare con il nostro lavoro.

Altrimenti il lavoro è andato bene, buona partecipazione e parecchio interesse!

 

  

il punto di vista di una camera di sorveglianza 

 

Tratto da indymedia (grazie a leo!) mettiamo qui a disposizione una piccola raccolta di links con tutorials, guide e approfondimenti sul workshop sull’editing di video tenuto dal 15 al 17 febbraio 2008 al CSOA il Molino di Lugano:

– Matteo Pasquinelli (a cura di), Media Activism. Strategia e pratiche della comunicazione indipendente, DeriveApprodi. Libro sul mediattivismo, dove l’autore tra le varie cose, porta diversi esempi di "comunicazione dal basso" spiegando il concetto di media tattici. Il libro è liberamente scaricabile dal sito di rekombinant.

– Breve corso sul linguaggio cinematografico a cura di R. del Ponte

– Manuale ufficiale di Cinelerra [inglese – francese]

– Altri utili approfondimenti su Cinelerra

– Tutorial per creare maschere ed oscurare i volti con cinelerra e altri 3 software, a cura di jilt[italiano – inglese]
 

– Manuale sull’acquisizione video da telecamera con Kino

 – Guida all’installazione di Cinelerra su Ubuntu 

 

 

una telecamera che sorveglia piazza riforma a Lugano 

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